29 Nov Recensione | thelivingnews.it
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Federica Spagone –
Tra drammatico, noir e un tocco di fantastico per raccontare l’Italia del massimo ribasso e degli appalti pubblici truccati
Prodotto dalla Cooperativa Sociale Arcobaleno, con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte e Rai Cinema, Al Massimo Ribasso di Riccardo Iacopino, è un film italiano di critica sociale atipico ma, proprio per questo, interessante. Il tema decisamente caldo, ma ancora poco conosciuto delle gare d’appalto truccate, viene affrontato coraggiosamente, per un prodotto di cinema civile, dal punto di vista di un’antieroe, ovvero di chi quelle gare d’appalto aiuta a truccarle.
Il film racconta la storia di Diego (Matteo Carlomagno), uno spregiudicato quarantenne con un segreto, che lo segna come una maledizione, una strana dote che lo rende diverso dagli altri, che lui rifiuta ma che sfrutta per il suo lavoro. Collabora, infatti, con l’ingegner De Masi (Alberto Barbi), carpendo i segreti industriali che permettono ad aziende mafiose di vincere le gare d’appalto al massimo ribasso. Non si sa come, ma conosce sempre l’offerta che faranno i concorrenti, il che inquina il mercato e manda in rovina cooperative e piccoli imprenditori. Diego lavora con i carnefici, ma vive in mezzo alle vittime e proprio tra queste ultime conoscerà Anita (Viola Sartoretto), una ragazza allo sbando in lotta per ricostruirsi un futuro.
L’idea di un protagonista in bilico tra bene e male è la forza della pellicola, che sfoggia una regia asciutta, incisiva e una recitazione pacata ed essenziale e proprio per questo mai forzata. Ottima la scelta di aggiungere un elemento fantastico alla storia, rendendo più fluida la narrazione e alleggerendo il giusto la drammaticità degli eventi.
Non solo dramma ma anche un pizzico di noir in Al Massimo Ribasso, un film seppur non privo di difetti, che ha il grande pregio di affrontare un tema sociale in modo originale, senza mai scadere nel sensazionalismo.
Un prodotto italiano dalle tematiche sociali che ha il coraggio di osare e per questo viene premiato dal pubblico, che ha fatto registrare il tutto esaurito nelle due serate di presentazione al Torino Film Festival.
Se amate il cinema civile questo certamente è il film che fa per voi.